Ai su smartphone

Ad un certo punto della storia, verso la fine degli anni 70, l’autoradio diventa uno strumento alla portata di molti. Statistiche del web alla mano, pare che nella seconda metà degli anni 70 una persona su 4 in età di guida possedesse una autovettura, almeno vettura una su 14 era di fascia alta ed era dotata di autoradio. Verso la fine degli anni 70 arriva il boom dell’autoradio grazie a prezzi più bassi e stipendi più alti, montaggi più semplici e predisposizione anche negli autoveicoli di fascia più popolare. Nel 1975, in Italia, erano immatricolate circa 1.050.847 autovetture  per passare a 1.530.488 nel 80. A quei tempi, salvo i rari casi descritti sopra, compravi la vettura priva di autoradio e poi, se potevi, andavi dall’elettrauto a far compiere il miracolo del montaggio.

Oggi l’autoradio è parte integrante dell’dell’equipaggiamento di ogni autovettura. E parlando di equipaggiamento un simile cammino sta affrontando l’AI che si sita inserendo come equipaggiamento, in quasi tutto ciò che conosciamo essere strumento informatico di lavoro o diletto.

ChatGPT di OpenAI conquista anche il GreenPhone di Meta offrendo agli utenti un nuovo canale gratuito per fruire dell’intelligenza artificiale. OpenAI è stata fondata il 10 dicembre 2015 a San Francisco, da un gruppo di imprenditori e ricercatori di spicco, tra cui Elon Musk, Sam Altman, Greg Brockman, Ilya Sutskever, John Schulman e Wojciech Zaremba. L’organizzazione è nata con l’obiettivo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole a beneficio dell’umanità. ChatGPI viene lanciato il 30 Novembre 2022. L’apertura del Chatbot al mondo ha permesso all’AI di continuare il suo percorso di apprendimento aumentando esponenzialmente il serbatoio di informazioni da apprendere e riutilizzare grazie all’elaborazione dei suoi preziosi algoritmi.

Un chatbot che ha la possibilità di apprendere e allenarsi su un applicazione che scambia messaggi, quindi informazioni, su un bacino di due miliardi di utenti nel mondo, direi che amplia mostruosamente le sue opportunità di apprendimento. Anche da noi esseri umani quando dialoghiamo con l’AI, questa apprende preziose informazioni. Quindi in un certo senso diamo qualcosa. In cambio otteniamo ad onore del vero informazioni rapide preziose e mirate a soddisfare la richiesta. OpenAI, l’azienda di San Francisco, ha da tempo scelto di rendere il suo chatbot accessibile anche a chi non possiede un account a pagamento. L’obiettivo dichiarato è quello di “rendere più semplice per le persone accedere ai vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale”. In verità ho personalmente constatato che la medesima cosa stanno facendo, per citarne un paio, Microsoft con il suo Copilot e Google con la sua Gemini.

Ora veniamo a noi e sveliamo come funziona ChatGPT su WhatsApp! Aggiungete ai vostri contatti il numero 1-800-242-8478 e salvatelo. Una volta registrato in rubrica aprite WhatsApp ed inviate al contatto registrato un messaggio qualsiasi.

Ai su WhatsApp
Ai su WhatsApp

ChatGpt vi invierà una risposta di benvenuto, e da lì in poi potrete di dialogare su WhatsApp con ChatGpt, e sfruttare l’aiuto o la compagnia dell’AI. Il servizio è già disponibile anche in Italia ed è gratuito. Se ti stai chiedendo quale sia il limite, per ora non è chiaro, il chatbot risponde senza particolari problematiche, nei limiti chiaramente di quello che si ottiene da una chat usando un telefonino. Quale è il limite invece imposto dal produttore non è ancora chiaro. Sul web al momento sembra rispondere a tutto, salvo qualche lieve rallentamento in pochi casi. Il fornitore consente anche un chatbot in abbonamento mensile che non soffre dei rallentamenti delle ore di picco e fornisce un intelligenza più intelligente della versione gratuita. Quanto più intelligente, è da scoprire.

Spero l’articolo sia stato di tuo gradimento.

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