Quando ero appena più di un ragazzino e usavo il computer per scrivere ricerche e principalmente giocare ai videogiochi un bel giorno mio padre mi installa un software sul PC. Torno da scuola e lo trovo a inserire floppy disk da 3½ pollici – 1.44MB uno dietro l’altro con una attesa media di qualche minuto ad ogni cambio. Saranno stati forse 10 o forse 20 floppy, francamente non lo ricordo, so che erano tanti e belli.
Quel software su si chiamava Delphi 2.
Quando l’alternanza di floppy volgeva al termine, in genere, si lasciava il pc da solo a fare le sue cose, questo perché dopo aver passato in rassegna tutti i floppy disk ‘s si doveva finalizzare l’installazione.
Finito tutto, ricordo che si alzò dalla sedie e mi disse di sedermi a mia volta e aprire la nuova icona sul desktop. Lo feci, ed in una attesa lunga, tuttavia non così definibile all’epoca, si aprì il programma mostrandomi un qualcosa che non capii.
Mio padre successivamente mi indico passo passo cosa fare, e completata l’esecuzione delle istruzioni minuziosamente impartite, mi ritrovai con due pulsanti su una schermata di una finestrella Windows. Ancora non capivo. Sempre passo passo mi indicò cosa e dove scrivere con la fluidità e la sicurezza di uno che stava preparando un caffe con la moka. Parlava lentamente, tanto che i passaggi, abbastanza brevi, fossero facilmente memorizzabili. Finito quel “qualcosa di incomprensibile” in davvero poco tempo, forse meno di due minuti mi disse ora pigia F9. Lo feci e la sensazione che provai dopo pochi secondi, quando lo schermo mostrò il risultato di quei pochi passaggi, mi lascio senza parole e attonito. So solo che in termini di sensazione fisica era come se un velo ovattante mi fosse sparito dalla testa; avevo una chiarezza in più, come una conquista, anche se indefinibile in termini di utile. Le istruzioni si conclusero con l’indicazione di premere i due bottoni. Pigiai i due pulsanti, prima il “Button 1”, poi il “Button 2”.
Il primo pulsante mostrò un messaggio a video “Hello World”, iniziavo a capire cosa avevo realizzato; il secondo buttone al quale avevo associato il codice “close;”, chiuse la finestrella appena programmata riportandomi alla consolle di programmazione.
Mi guardò e mi disse “ecco un programma per fare i programmi, buon divertimento” e sorridendo mi lascio solo con quel fantascientifico nuovo e affascinante giocattolo. Era nato un amore. Un mondo tutto nuovo, tutto mio, tutto da esplorare senza chiedere il permesso di nulla a nessuno.
All’epoca Delphi2, e la successiva versione tre, penso fino alla moderna attuale versione, includeva una cartella nella root del programma che si chiamava “samples” (esempi). Il tempo che seguì lo riassumerei descrivendolo “una incredibile immersione in apnea in quel meraviglioso mondo della programmazione”.
Negli anni successivi non divenni ne il nuovo Gates ne il nuovo Jobs, tuttavia mi divertii tantissimo acquisendo un’interessante scioltezza nel realizzare software che per un certo momento della vita vendetti con risultati soddisfacenti. Nel contempo esploravo anche altri linguaggi di programmazione, e per la legge del primo amore, quello che non si scorda mai, il Pascal rimaneva nel mio cuore “assolutamente insostituibile”. Cosi inevitabilmente approdai a Lazarus, un software Free che consentiva di programmare in Pascal
Nella seconda parte della mia vita iniziai invece un percorso in cui il principale cliente di me stesso ero io. Lavori che richiedevano una importante elaborazione dei dati mi portavano a dover trovare soluzioni per migliorare l’utilizzo della più importante risorsa a disposizione, “il tempo”. Tra le varie necessità ne avevo una relativa alla creazione di schemi di cartelle che fossero sempre uguali eccetto un valore iniziale che distinguesse, nel mio caso, un cliente da un altro. Feci diverse ricerche sul web non trovando mai nulla che facesse al caso mio. Nonostante un incessante ronzio nella testa, tentai un primo timido approccio usando Excel e VB ricavandone una soluzione utile. Utile non bastava, doveva essere anche performante. Quello fu in realtà un interessante trampolino di lancio, poiché mi aiuto a teorizzare meglio ciò di cui avevo bisogno. Insomma mi fermai ad ascoltare il ronzio e capii che scuse andassi cercando, per prendere la decisione di scriverlo io appositamente usando un eccezionale sostituto di Delphi, interamente gratuito: “Lazarus“.
L’applicazione è stata scritta in italiano e creata per uso personale.
Qualche tempo fa, un conoscente cui l’avevo prestata perché aveva la stessa necessità mi disse che l’aveva usata e trovata molto utile. Mi chiese se poteva usarla per il suo lavoro. Ovviamente gli dissi di sì e l’uso era completamente gratuito. Sono contento che a distanza di 5 anni sia ancora utilizzatissima. Non è mai evoluta, non ne ho avuto necessità. Lascio il link per scaricarla, è gratuita. Accetto ogni suggerimento di miglioramento.
Usa il link per scaricare il file zip. Decomprimi la cartella e copiala dove preferisci, l’app crea automaticamente la cartella “log” e “schema” nella directory principale dove posizioni l’applicazione; null’altro viene copiato in cartelle sconosciute. Testala bene, fai attenzione e se hai problemi scrivimi senza esitare a info@spazio17.com
Buon divertimento
Lascia un commento